Vlahovic-Juventus: osservazioni

Vlahovic è il nuovo centravanti della Juventus. Si tratta di un gran colpo che aggiunge alla rosa di Allegri uno degli attaccanti U23 più forti in circolazione. Cosa può dare il giovane serbo alla Juventus? E cosa dovrà fare Allegri per far crescere il ragazzo? Facciamo, quindi, un’analisi su Dusan Vlahovic e il suo possibile contributo ai bianconeri.

Con la collaborazione di Laboratorio Calcistico.

Video disponibile in fondo all’articolo!


Dusan Vlahovic: uno degli attaccanti U23 più forti in circolazione!

Sono 17 gol in 21 presente in questa stagione 2021/2022 di Serie A, sicuramente Dusan Vlahovic si presenta molto bene sul piano realizzativo. Da circa un anno questo ragazzo classe 2000 è nettamente esploso. Le sue prestazioni sono migliorate tantissimo e al suo arrivo a Torino è parso in buona forma. Al momento dimostra di essere uno dei migliori attaccanti U23 in circolazione insieme ad altri come Haaland e Mbappè.

Analisi di Dusan Vlahovic

Vediamo le caratteristiche di questo centravanti e come interpreta la sua funzione in campo.

Caratteristiche tecniche

Fisicità, velocità, buon piede e posizionamento fanno di Dusan Vlahovic un attaccante centravanti abbastanza moderno. Con il fisico regge il confronto con il marcatore e protegge bene il possesso del pallone. Se la sua forza si unisce a un’ottima velocità della corsa stiamo parlando di un attaccante veramente forte. Ha un buon controllo del pallone da fermo e in corsa. E’ anche preciso nel passaggio mentre viene contrastato. A livello di finalizzazione ha un tiro forte e abbastanza preciso. Sa colpire efficacemente sia da terra che al volo. Anche nel colpo di testa è abbastanza efficace, seppur sia da osservare meglio quando ha un marcatore a contatto sulla palla alta in area di rigore.

Caratteristiche situazionali

Vlahovic è abituato a giocatore con il marcatore addosso. Nelle situazioni dove viene affrontato a uomo e di spalle alla direzione d’attacco, il centravanti è spesso abile nell’eludere l’aggressione avversaria girandosi e coprendo la palla. In questi casi, allora, sfodera la sua accelerazione molto buona e cerca di prendere metri. Questo attaccante è bravo anche quando la marcatura su di lui viene raddoppiata.

Nella zona di rifinitura spiccano, tuttavia, le su pecche. Non è bravo a rifinire e si perde la scelta più efficace o tiene troppo la palla. In quei casi non è esente dall’eseguire dei passaggi errati nella scelta e nei tempi o di esecuzione tecnica migliorabile.

Va osservato, piuttosto, il suo comportamento di questo giocatore quando deve agire da centravanti che scende sulla palla alta, mentre la sua squadra deve uscire da una situazione difensiva. In transizione positiva, ovvero il passaggio dalla fase difensiva alla fase offensiva, Vlahovic si comporta bene. Va verso la palla trascinando il riferimento difensivo in marcatura su lui, copre la palla e gestisce il possesso con lo scarico. Altre volte, invece, specie quando la squadra avversaria è molto alta con la linea e lui sta all’altezza del cerchio di centrocampo, la sua azione va al controllo e al servizio nello spazio verso l’inserimento di un esterno o del centrocampista offensivo di riferimento.

L’area d’attacco, che sia all’altezza della trequarti che sia il limite dell’area o dentro l’area di rigore, è il suo campo d’azione per natura. Sa leggere lo spazio e intuire i tempi d’inserimento per colpire la difesa avversaria. In area è di rapida lettura sul posizionamento ottimale per colpire la palla. In fase realizzativa ha fatto un gran salto di crescita nell’ultimo anno. Freddo sotto porta, chiaro nella scelta conclusiva e di buon tiro. Si sta rivelando come un gran finalizzatore.

Questo centravanti va marcato e pressato bene perché è devastante a campo aperto.

Difensivamente c’è molto da migliorare ancora. Il serbo partecipa troppo poco ad eccezione di situazioni particolari. Lui tende a voler rimanere in alto e ad altezza del cerchio di centrocampo. Partecipa di più nella prima pressione in posizione alta, ma lascia il restante compito ai compagni.

Funzionalità del giocatore

L’attaccante serbo ama in particolare giocare nelle zone centrali, ma può anche svariare in altre zone dell’attacco. Dal grafico si vede come prevalentemente il giocatore non scenda oltre il cerchio di centrocampo. Fanno eccezione alcune situazioni e determinati momenti della partita. Vlahovic può anche sacrificarsi, ma è chiaro come il giocatore sia molto a suo agio giocando nella fascia centrale della metà campo avversaria.

Tenere palla, consentire alla squadra di uscire tenendo il possesso palla, attaccare la profondità, reggere il confronto con il diretto marcatore e la finalizzazione sono certamente le sue funzioni più efficaci.

Cosa può dare Vlahovic alla Juventus?

Le sue caratteristiche possono consentire alla squadra di guadagnare tempo e possesso per uscire dalla fase difensiva. Con le sue partenze palla al piede superando il marcatore il giocatore può consentire alla squadra di salire in attacco. Le sue qualità nella finalizzazione e la lettura dei movimenti tra gli avversari potrebbero dare i gol che sono mancati a questa squadra. Ma la proposta di gioco di Allegri deve essere migliorata. Il gioco deve essere più propositivo e la squadra dovrà pensare di stare più alta. Le qualità della rosa possono chiaramente dare un gioco con più qualità e possesso.

Dusan ha dichiarato di esser disponibile a qualsiasi richiesta dell’allenatore. Questo non significa che Allegri non debba valorizzare il potenziale offensivo del ragazzo. Il mister dovrà dare più enfasi all’occupazione del terzo avversario e consentire alla squadra di stare molto alta. Se dovesse chiedergli di sacrificarsi stando a 35/40 metri dalla propria porta, che sia con lo 0-0 o con il vantaggio di 1-0 e anche di 2-0, non sarebbe accettabile tale richiesta.

Confronto con i compagni di reparto

Dai grafici che mi sono arrivati dai ragazzi di Laboratorio Calcistico (seguiteli su Instagram), si nota come Vlahovic sia molto forte in attacco e nella conclusione. Risulta anche un buon rigorista. Tuttavia Dusan non spicca nelle doti difensive. E’ partecipe alla prima pressione, ma non è un attaccante da buon pressing. Un altro dato a ribasso è la partecipazione al palleggio e alla rifinitura.

Da questi risultati comparati si evidenzia come Morata sia un attaccante sottovalutato dall’opinione calcistica. Il disprezzo e le valutazioni al ribasso verso lo spagnolo non sono giustificate. I dati parlano chiaro, Alvaro spicca tantissimo sul lato tecnico e su quello difensivo. Lo spagnolo è più partecipe alla manovra, rifinisce di più e lavora anche tanto in fase difensiva. A livello realizzativo paga il pegno di dover giocare troppo basso e di non avere una squadra votata al palleggio e alla verticalizzazione dalla rifinitura in avanti.

Secondo i ragazzi di Laboratorio Calcistico “Morata ha qualcosa in più in fase di pressing e di rifinitura, infatti non è detto sia alternativo a Dusan“. Anche loro concordano sul fatto che lo spagnolo sia molto sottovalutato. Secondo loro i due attaccanti non sarebbero poi tanto diversi in fase realizzativa, benché il serbo si presenta in netta crescita.

In conclusione…

Dusan può dare molto alla Juventus, ma anche la Juventus dovrà dare qualcosa a Dusan. Allegri dovrà valorizzare un calcio più propositivo e meno passivo. Non si può pretendere di avere una fase realizzativa eccellente partendo da una posizione troppo arretrata. Il reparto offensivo ha sofferto molto il dover scalare così in basso fino alla propria mediana. Giocare nella prima zona difensiva della propria metà campo, addirittura stare contratti nei primi 35/40 metri, mette fortemente in difficoltà questa squadra con i sistemi d’oggi. Vlahovic è un gran finalizzatore ed è un’arma molto pericolosa, ma non si potrà pretendere che parta giocando 60 metri lontana dalla porta in cui dovrà segnare.

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Pubblicato da analysisportiva.it

Laurea Magistrale in Scienze e Tecniche dello Sport -- Esperienze nel settore giovanile e dilettantistico -- Professore di educazione fisica -- Autore e scrittore